
Psicosette e Satanismo Acido
di Antonia DEPALMA
Secondo una statistica di stima, aggiornata al 2021 ed effettuata dal CeSNuR (Centro Studi Nuove
Religioni), aderirrebbero alle religioni appartenenti all’area esoterica e “dell’antica sapienza”circa 16.800
persone ai quali si aggiungerebbero circa 40.000 persone iscritte alle logge massoniche presenti sul
territorio italiano.
In Occidente, tuttavia,risulta essere assai diffuso il pericoloso fenomeno delle psico-sette, il cui termine fu
coniato dalla psicologa americana Margaret Thaler Singer e, poi, fu oggetto di studio da parte di Cecilia
Gatto Trocchi, antropologa e direttrice dell’Osservatorio dei fenomeni magico-simbolici.
La psicologa americana designò, nelle sue opere, le tecniche adoperate per il c.d. “lavaggio del cervello”
affermando che esse hanno origini antichissime e che vennero introdotte per la prima volta in Occidente
con il volume del 1851, ad opera del giornalista americano E. Hunter,intitolato “Brain-washing in Red
China: the calculated destruction of men’s mind”;
Hunter condusse i suoi studi intervistando perlopiù coloro i quali migravano dalla Cina comunista ad
Hong Kong.
Molti studiosi, tuttavia, ritengono che la tecnica di controllo della mente sarebbe da farsi risalire al
processo denominato Hse Nao, adoperato sin dagli anni Cinquanta del XX secolo all’interno dei campi di
rieducazione della Cina di Mao Tsetung.
Quello delle psico-sette appare un fenomeno molto attuale: molteplici sono le testimonianze rilasciate da
coloro che, in qualità di ex adepti di gruppi settari di matrice religiosa, filosofica, economica e
parascientifica, riferiscono dei metodi manipolativi adoperati dai leader o c.d. “santoni” che violano i
diritti irrinunzibili di cui la stessa Costituzione della Repubblica italiana è garante.
L’azione di “controllo”, più comunemente chiamata “lavaggio del cervello”, sarebbe esercitata mediante il
Behauviour Control ( comportamento ed abitudini ), Information Control (informazioni a disposizione),
Thought Control ( riguardante la sfera delle ideologie, credenze ed opinione personale) e Emotion Control (sfera emotiva e sentimentale).
Le psicosette son state, nel corso del tempo, al centro di fatti di cronaca nera internazionale tra i quali si
annovera quello di cui il People’s Temple- movimento laicale di volontariato fondato da James Warren
Jones – è stato protagonista per aver indotto, nel novembre 1978, ben 909 persone, di cui 216 bambini, al
suicidio.
Un caso assai analogo ha riguardato invece l’Ordine del Tempio del Sole (O.T.S.), attivo in Svizzera e
fondato in Francia da Jo Di Mambro e dal medico Luc Jouret: i due fondatori di questa psicosetta svolsero
un ruolo decisivo nell’induzione al suicidio di 74 adepti nel periodo intercorrente tra l’ottobre 1994 ed il
marzo 1997.
Per quanto concerne il diritto e la libertà di culto, la Carta Costituzionale sancisce all’art. 19, il diritto di
professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma – sia essa individuale od associata – di
farne propaganda e ne tutela l’esercizio in privato od in pubblico ponendo il limite della conformità del
rito al buon costume; il codice penale, d’altro canto, al Capo I del Titolo IV e, più precisamente, all’art.
404,I e II comma disciplina e punisce i delitti contro le confessioni religiose.
Le fattispecie, oggetto del mio studio, che si possono annoverare in quest’ultima disposizione e che sono
punite ai sensi degli artt. 408 e 410 del codice penale farebbero riferimento ad alcuni dei reati compiuti
dal “satanismo acido” o dal c.d. “fai da te” che molto spesso riguardano il villipendio di luoghi legati al
culto cristiano, delle tombe e delle salme.
Il satanismo non si colloca sotto un’unica corrente e la sua distinzione risulta essenziale per
comprenderne il modus operandi dal punto di vista psicologico-comportamentale, criminologico ed
investigativo.
Quella del satanismo acido è, infatti, la corrente che suscita maggior timore sociale e che, nella maggior
parte dei casi, lede l’incolumità e l’integrità psico-fisica degli aderenti;
essa potrebbe collocarsi anche nel fenomeno sociologico della devianza, connessa all’agire della
sottocultura giovanile.
L’esempio di Satanismo Acido più famoso dai connotati criminosi che ha interessato l’intera Italia, è
quello che ha riguardato, nel Varese, le c.d. “Bestie di Satana”, ritenuti dal G.U.P. di Busto Arsizio come
“un’aggregazione di personalità deboli, immature, ineducate, sostanzialmente svantaggiate che hanno
costruito un maldestro edificio nel quale albergare la loro assoluta povertà morale”.
Focalizzando lo studio nell’area della Penisola, uno dei fenomeni più diffusi e presenti sul territorio è,
senz’altro, il Satanismo.
Tra i gruppi operanti in Puglia si annoverano gli Eletti di Satana – presente a Gravina di Puglia dal 1989 e
guidati da W.L.M. – e l’Universale Fratellanza della Luce Nera – presenti a Bari, guidata da M.C. e conta
una decina di affiliati; a questi si aggiungono gruppi numericamente “minori”.
I rituali “fai da te”, tipici dei movimenti acidi, sono stati al centro della cronaca nera italiana e mondiale;
non risparmiando neppure la Puglia: nell’ottobre dello scorso anno la Corte di Cassazione si è pronunciata
su una questione avvenuta tre anni prima e che è culminata con l’emissione di una condanna alla pena
detentiva per i due educatori, protagonisti della macabra vicenda.
A Taviano, città salentina in provincia di Lecce, nel 2015 si sono registrati maltrattamenti a danno di
alcuni minorenni, ospiti della struttura “Oberon”.
Il centro, il cui nome richiama – nella mitologia medievale – quello del re delle fate, era tutt’altro che un
posto idilliaco e “sicuro” come ci si aspetta che sia una casa-famiglia, nido di ragazzi che hanno bisogno
di essere seguiti nel processo di formazione e socializzazione.
“Punizioni fisiche severissime, l’obbligo di visionare film horror nonché la partecipazione obbligatoria a
certi rituali e messe nere in onore di Satana che si svolgevano in una chiesa sconsacrata”: queste son state
le testimonianze, accuratamente dettagliate, rilasciate da una minore “ricoverata” presso la struttura ed
interrogata durante il processo penale.
Un’ospite della casa-famiglia ha raccontato ai magistrati incaricati di far luce sulla questione, macabri
dettagli riguardanti il modus operandi di questa “setta” e delle ferite rituali inflitte sul suo corpo delle
vittime e delle quali la testimone portava, al tempo del processo, segni visibili.
Gli stessi inquirenti, durante le ispezioni, hanno trovato del materiale corrispondente a quello descritto dai
testimoni ascoltati durante le udienze: mantelli con cappuccio, tre crocifissi in legno e pezzi di vetro, utili
per infliggere le ferite durante la celebrazione rituale.
Questo caso porta alla luce una certezza investigativa valida: spesso, l’utilizzo errato della simbologia
esoterica o satanica, la mancata conoscenza di questa, l’improvvisazione rituale, lo scopo ed il modus
operandi si rivelano preziosi connotati per la comprensione del fenomeno e della sua eziologia.