John Wayne Gacy: Il Clown Assassino

John Wayne Gacy: Il Clown Assassino

di Gabriella Braccili

Era l’11 dicembre del 1978 quando il quindicenne Robert Piest scomparve. Era uno studente della Maine West High School a Des Plaines, Illinois. Al momento della sua scomparsa lavorava come fattorino in una farmacia locale. Il suo corpo fu recuperato solo quattro mesi più tardi, ma la nostra storia inizia molti anni prima. È la storia di John Wayne Gacy, conosciuto anche come Pogo il clown, uno dei più prolifici serial killer americani che rapì, sodomizzò e uccise circa 33 giovani vittime di sesso maschile tra il 1972 e il 1978.

Per cercare di comprendere cosa abbia spinto John Wayne Gacy a diventare un Serial killer dobbiamo guardare al suo passato. John nasce nel 1942 a Chicago da John e Marion Gacy, secondogenito dei tre figli della coppia. Dalle testimonianze di amici e familiari emerge che l’infanzia del giovane John è stata costellata di abusi e traumi. Il padre, alcolista, lo abusa sia fisicamente che psicologicamente a causa della sua “mancanza di mascolinità” e del suo essere in sovrappeso. All’età di 9 anni subisce molestie sessuali da parte di un amico di famiglia che era solito frequentare casa Gacy. Inoltre, all’età di 11 anni mentre giocava con le sorelle cade procurandosi un forte ematoma cranico che gli procura con malditesta cronici per il resto della vita.

John, tuttavia, cresce per avere una vita piuttosto regolare. Si interessa alla politica, tanto da candidarsi alle elezioni comunali, e si laurea in economia e commercio. Poco dopo la laurea, nel 1964, sposa Marlynn Myers e qualche anno più tardi la coppia ha due bambini. La famiglia si trasferisce nell’Iowa, dove John inizia a lavorare come dirigente di alcuni ristoranti di una famosa catena di fast food. Dopo la nascita dei figli inizia però a manifestare un forte conflitto con la propria sessualità che sfocia in comportamenti aggressivi. Nel 1967 aggredisce sessualmente un adolescente, figlio di un amico, e a questa prima aggressione sessuale ne seguono molte altre. Viene arrestato e infine condannato per molestie sessuali e tentato stupro, con l’aggravante di aver ordinato il pestaggio di una delle vittime perché ritrattasse le accuse. La moglie lo lascia poco dopo il suo arresto.

John viene condannato a 10 anni di carcere ma, complice il sovraffollamento degli istituti penitenziari e la buona condotta, dopo poco meno di 2 anni è di nuovo libero. Intanto è tornato a vivere a Chicago, dove inizia a lavorare nel campo delle costruzioni aprendo una propria impresa nel 1972 e dove si risposa con Carole, donna con alle spalle un divorzio e due bambine avute dalla precedente relazione. L’impresa di John Gacy decolla, così come il suo impegno nel sociale. Intrattiene spesso i bambini della comunità, vestendosi da Clown con il soprannome di Pogo, e visita i reparti pediatrici degli ospedali per dare sollievo ai piccoli pazienti.

Ma John, per quanto dia alla comunità, non può nascondere le sue pulsioni e l’impresa di costruzioni è la trappola perfetta per attirare giovani ragazzi in cerca di lavoro. Si ipotizza che la prima uccisione di Gacy non sia però legata alla sua attività lavorativa e che sia antecedente anche al suo matrimonio con Carole.

Era il 2 gennaio del 1972 quando John Gacy posò gli occhi su Timothy McCoy, 15 anni, mentre il ragazzo aspettava l’autobus. Non ci volle molto per convincerlo a passare la notte con lui. La mattina successiva il ragazzo si era alzato per preparare la colazione e si era avvicinato a John per svegliarlo. Tuttavia, poco accortamente, aveva portato con sé il coltello con cui stava tagliando il pane. Secondo quanto raccontato da John ne era scaturita una colluttazione che si era conclusa con la morte accidentale del ragazzo. La cosa, secondo Gacy, era stata solo un incidente ma scatenò in lui una eccitazione tale da appagarlo sessualmente. Mentre i resti di Timothy venivano seppelliti nella cantina di Gacy, nasceva un Serial Killer.

Nel 1975 uccise il primo dei suoi dipendenti, John Butkovitch, invitato a casa sua per regolare alcuni arretrati di lavoro ma fu dopo il divorzio dalla seconda moglie, che avvenne l’anno seguente, che la furia omicida di John Gacy si scatenò. Gli Adolescenti uccisi nel 1976 furono ben 13. Nel 1977 ne furono uccisi altri 10, mentre nel 1978 ne morirono altri 5. John Gacy continuò a nascondere i resti delle sue vittime sotto il pavimento della cantina. Quando non ci fu più spazio, iniziò a gettarne i cadaveri del fiume Des Plaines.

L’ultima vittima di Gacy fu Robert Piest, un giovane che lavorava come fattorino in una farmacia della zona. Il giovane aveva raccontato, qualche giorno prima della sua scomparsa, di aver ricevuto una offerta di lavoro dal titolare dell’impresa che aveva ristrutturato di recente la farmacia: John Gacy.

Quando le forze dell’ordine raggiunsero casa Gacy ci volle poco a scoprire la macabra sepoltura dei 33 giovani che avevano trovato la morte nell’incontro con Pogo il Clown. John Gacy fu condannato a morte e giustiziato nello stato dell’Illinois il 10 maggio 1994, dopo 14 anni di detenzione. Il riconoscimento delle vittime, alcune delle quali rimaste ignote, va avanti da quasi mezzo secolo. La scorsa settimana, dopo 45 anni dalla sua uccisione, è stata identificata un’altra delle vittime delle Serial Killer: si trattava di Francis Wayne Alexander, scomparso senza lasciare traccia nel 1976

È interessante andare ad analizzare il profilo di questo Serial Killer, tanto terribile quanto prolifico.

I traumi subiti nell’infanzia, come il contrasto con il padre alcolista e manesco e il terribile abuso sessuale subito, potrebbero aver contribuito in parte alla fascinazione che il Serial Killer aveva verso gli adolescenti maschi e del suo approccio violento e sadico verso il sesso.

La componente sessuale è sicuramente centrale negli omicidi di Gacy, non a caso rapisce, tormenta e stupra le sue vittime. Il controllo che esercita su di esse, e l’atto di togliere loro la vita, lo appaga. È chiaramente un criminale organizzato, capace di condurre una vita ordinaria (almeno in apparenza): ha un buon lavoro, una casa, una moglie e dei figli. È amato dalla comunità e si occupa di fare volontariato. È intelligente, come testimonia la laurea in Economia, e socialmente competente. Anzi, è molto più che socialmente competente. Gacy è un manipolatore, e lo testimonia il suo Alter Ego di Pogo il Clown. Genitori e familiari si fidano di lui e lo lasciano intrattenere i propri figli. Sembra così innocuo, questo padre di famiglia!

Potremmo dibattere se si tratti di più del tipo di serial killer Edonistico, motivato dalla lussuria che agisce spinto dalla gratificazione sessuale relativa all’ uso di violenza e tortura, oppure se sia un killer orientato al potere che uccide per soddisfare il suo bisogno di dominio e controllo sulle vittime, un po’ come Ted Bundy.

Dalle valutazioni psicologiche effettuate durante la sua prigionia, e dall’analisi del modus operandi, emerge anche che la personalità di Pogo il Clown ha tratti chiaramente indicativi di un Disordine Antisociale di Personalità con tratti di Psicopatia: non mostra rimorsi, ha relazioni personali disfunzionali è violento e bugiardo, ma sa integrarsi bene nella società, mantenere un lavoro e manipolare gli altri. La separazione dalle due ex mogli ha sicuramente contribuito come evento stressante, portando ad una successiva impennata delle uccisioni.

Se John Wayne Gacy sia nato per uccidere o meno, non lo sapremo mai. Sicuramente la sua psicopatologia, insieme agli abusi subiti e alle vessazioni del padre hanno contribuito a renderlo uno degli assassini più spietati della storia statunitense.

References:

  • Terry Sullivan and Peter T. Maiken, Killer Clown: the John Wayne Gacy Murders, 2000
  • James Alan Fox, Jack Levin, and Kenna Quinet. The will to kill: Making sense of senseless murder. SAGE Publications, 2018.