
Grafologia forense: analisi delle lettere anonime (terza parte)
di Elisa Tricarico
EROSTRATO, IL MITOMANE DI BELLUNO
Il mitomane di Belluno “alias ” Erostrato” ha iniziato ad agire con atti vandalici e incendi in legnaie e depositi nella zona di Cesiomaggiore. Ha continuato mandando lettere anonime, con un modus operandi molto affine al famigerato ZODIAC.
Solo due biblioteche in Veneto, e una è a Cesiomaggiore, hanno tra gli scaffali un libro difficile da reperire, che per due volte in due anni è stato preso a prestito dalla famiglia degli indagati per le lettere anonime lasciate dal misterioso “Erostrato”: lettere che contengono espressioni del tutto analoghe quelle riportate nel volume. Sospettati di essere ‘Erostrato’ – il mitomane che nel 2018 ha inviato lettere minacciose alle diverse autorità di Cesiomaggiore e Santa Giustina, lascia frasi offensive sui muri e che in un caso ha lasciato davanti ad un asilo un sacchetto di caramelle infilzate da spilli – sono un uomo di 31 anni e il padre 72enne, indagati per procurato allarme, danneggiamento aggravato e tentata estorsione. Da poco i due indagati sono stati ritenuti colpevoli e condannati a 5 anni e mezzo.

Vi sono delle similitudini con il caso di Zodiac? Il nomignolo con cui è noto un serial killer statunitense attivo nella California settentrionale?. Egli stesso coniò questo nome in una serie di lettere di sfida alla stampa datate fino al 1974: queste ultime contenevano quattro crittogrammi o messaggi cifrati, tre dei quali rimangono ancora senza soluzione.
“Zodiac” uccise 37 persone, accertate, come da lui affermato nelle sue lettere ai giornali.
UN ALTRO CASO CHE HA FATTO SCUOLA È QUELLO DEL SERIAL KILLER JACK LO SQUARTATORE
Alla fine del 1888 furono assassinate brutalmente cinque prostitute nel quartiere Whitechapel di Londra. Questi omicidi, dato il particolare modus operandi, furono attribuiti a un’unica mano, quella di un fantomatico “Jack lo squartatore”. L’identità dell’assassino non fu mai accertata anche se sono state proposte nel corso degli anni numerose ipotesi, nessuna delle quali tuttavia ha raggiunto un consenso sufficientemente ampio tra gli studiosi.
L’interesse grafologico della vicenda risiede nel fatto che nel periodo delle indagini sono pervenute alla polizia di Londra più di settecento lettere da parte di individui che sostenevano di essere Jack The Ripper. La maggior parte di queste lettere sono, con ogni probabilità, apocrife ma tre di esse in particolare si sono imposte all’attenzione degli studiosi.
Figura 1
La prima lettera (fig. 1), detta Dear Boss dal suo incipit, è datata 25 settembre 1888 ed è stata inviata alla Central News Agency di Londra. La lettera venne inizialmente ritenuta un falso ma la sua autenticità venne rimessa in discussione quando, il 30 settembre, venne scoperto il cadavere di Catherine Eddowes con un orecchio lacerato. La lettera conteneva infatti il seguente passaggio: «Al prossimo lavoro strapperò le orecchie della signora e le manderò alla polizia, giusto per scherzo, già» (The next job I do I shall clip the ladys ears off and send to the police officers just for jolly wouldn’t yo). La lettera conteneva inoltre numerosi errori di ortografia e punteggiatura.
La seconda missiva (fig. 2) è una cartolina firmata Saucy Jack. Il testo anche in questo caso presenta un riferimento inquietante: «Domani doppio evento questa volta numero uno ha strillato un po’ non ho potuto finire per bene. Non ho avuto il tempo di strappare le orecchie per la polizia» (tomorrow double event this time number one squealed a bit couldn’t finish straight off. Had not got time to get ears off for police).
Il riferimento è al doppio omicidio di Elizabeth Stride e Catherine Eddowes, uccise nella stessa notte. La frase «non ho potuto finire per bene» si riferisce al fatto che l’omicida non aveva potuto mutilare il corpo di Elizabeth Stride, come era solito fare, perché era sopraggiunto sul posto un cocchiere. L’assassino si vedrà così costretto a cambiare programma e a eseguire i suoi macabri rituali sul corpo di Catherine Eddowes, uccisa di lì a poco.
Figura 2
Dal punto di vista grafologico questa cartolina non presenta particolare interesse in quanto viene universalmente attribuita allo scrivente della lettera Dear Boss.
C’è infine una terza lettera (fig. 3) attribuita a Jack The Ripper che inizia con le parole From Hell.
È stata imbucata il 15 ottobre 1888 e indirizzata al capo della Commissione di vigilanza di Whitechapel, George Lusk. La lettera era accompagnata da una scatola che conteneva parte di un rene, presumibilmente umano. Alla quarta vittima dello squartatore, Catherine Eddowes, era stato, in effetti, asportato un rene.
Nella lettera si legge tra l’altro: «Vi mando metà del rene che ho preso da una donna l’ho conservato per voi l’altro pezzo l’ho fritto e l’ho mangiato era molto buono» (I send you half the Kidne I took from one women prasarved it for you tother piece I fried and ate it was very nise). Anche in questo caso si riscontrano errori di ortografia e l’assenza di punteggiatura.
Figura 3
Dal punto di vista grafologico, si tratta di una scrittura Accurata, non ci sono o quasi gesti spontanei, con un notevole Largo tra parole. La pressione è netta con molti ingorghi e la scrittura è omogenea in tutte le dimensioni rilevanti (larghezza tra lettere, tra parole, inclinazione assiale, calibro, orientamento del rigo). Questi elementi ci parlano quindi di una persona molto controllata e affatto impulsiva.
Tuttavia, gli ingorghi nella terza lettera e alcuni intrichi sono segni di uno scarso equilibro psichico, molto più vicini alle caratteristiche di un serial killer.