Grafologia forense: analisi delle lettere anonime (prima parte)

Grafologia forense: analisi delle lettere anonime (prima parte)

di Elisa Tricarico

FORME DI LETTERE ANONIME E INDAGINI SUL REPERTO

Le lettere anonime sono una tipologia particolare di documento sottoposto all’analisi di un grafologo forense.

La definizione di scritto anonimo deriva dal greco “anonymos”, che sta ad indicare una missiva priva del nome del mittente. L’anonimografia può riguardare uno scritto senza firma, uno scritto con la firma di una persona inesistente, frutto della fantasia, una firma falsa di una persona esistente, o ancora un simbolo, una sigla, etc.

Il contenuto di tali scritti può essere di stampo ingiurioso, diffamatorio, calunnioso, politico, con la rivendicazione di delitti o con proclami di protesta, estorsivo o, come accade spesso, minaccioso (minaccia di morte, di lesioni, etc.).

Di norma, le anonime presentano un contenuto grezzo, scurrile, a volte inserendo appositamente degli errori di ortografia o di sintassi, al fine di indirizzare le indagini verso soggetti provenienti da strati sociali meno abbienti e di basso livello socio-culturale.

Dall’analisi del testo è possibile individuare la mentalità dello scrivente, la sua istruzione e cultura, l’estrazione sociale. Si può inoltre trovare una correlazione fra contenuto e caratteristiche di personalità del sospettato.

Il lessico può dare indicazioni sull’età, sesso, cultura, professione, provenienza e nazionalità (va sempre ricordato che l’intenzione dissimulativa o simulativa può aver modificato il lessico originario e abituale dell’autore del testo anonimo).

I lapsus sono parole o frasi che sfuggendo alla volontà rappresentano quei “tic” grafici che possono essere particolarmente significativi.

Lo scritto anonimo ha sempre la finalità di danneggiare qualcuno, spesso scatenata da dissapori personali o sociali e favorita dalle tendenze psicologiche più disparate, condizionate dall’orgoglio, dalla vendetta, dal dispetto, dall’invidia e da tante altre motivazioni che si insinuano nel comportamento psicologico umano, che affondano spesso nelle ombre più profonde dell’essere umano. Quando lo scopo è persecutorio, l’autore dispone diversi anonimi, opportunamente distanziati nel tempo e studiati nel contenuto, che possono portare anche a configurarle nell’ambito del fenomeno criminoso dello stalking.

Nonostante l’era digitale e la diffusione ormai capillare degli strumenti elettronici/digitali, con la conseguente disabitudine a scrivere con la propria mano, le lettere anonime sono tutt’ora vergate in larga misura di proprio pugno.

Tale aspetto è particolarmente distintivo per spiegare le motivazioni più profonde che spingono un individuo a scrivere una lettera di questo tipo; un gesto spesso impulsivo, dettato da una spinta pulsionale che fa abbassare le capacità razionali che favorirebbero, al contrario, l’uso di un pc al fine di ridurre ancora di più le possibilità di essere scoperto.

L’autore può redigere questo scritto con svariate modalità e tecniche, avvalendosi anche di strumenti dotazioni tecniche strumentali per il rilevamento delle prime anomalie sul tipo di carta, sul tipo di inchiostro, sulla presenza di abrasioni o cancellature. L’analisi peritale può essere svolta anche su scritti realizzati con materiale insolito come le bombolette spray, rossetto, sangue, gessetti etc, e su vari supporti come carta, muri o asfalto.

Nei casi di anonimografia, le caratteristiche di ordine generale tra documento in verifica e di comparazione devono in gran parte rimanere invariate, in quanto esistono forme particolarmente difficili da abbandonare e che costituiscono, pertanto, “l’impronta digitale” di ogni soggetto scrivente.

Oltre all’indagine puramente grafica, è necessario analizzare anche gli indizi extra grafici, come, ad esempio:

  • la compilazione dell’indirizzo sulla busta;
  • la collocazione del francobollo;
  • la disposizione del testo nel foglio;
  • l’analisi del contenuto, con la verifica del lessico, dello stile, della valutazione di ortografia e sintassi;
  • la ricerca dell’eventuale movente;
  • la frequenza delle missive anonime, etc,

Si passa poi con l’analisi dei reperti indiziari (indizi di tipo fisico che vanno ad integrare le risultanze delle indagini grafiche): la busta, la carta, le dimensioni di busta e contenuto, lo spessore e il peso della carta, la filigrana (ove presente), l’eventuale francobollo, l’incollatura, la presenza di impronte digitali, saliva, rossetto, tracce alimentari o altro.

Nel prossimo articolo, vedremo quali sono le principali tecniche utilizzate per scrivere lettere anonime.

…continua…