
Da Cesare Lombroso al Costituzionalismo
di Mirco Turco
Cesare Lombroso, riprese, di fatto, la fisiognomica, cerando di elevarla o di accreditarla come vera e propria scienza rigorosa, non curandosi che a loro tempo, Hegel e Kant con sarcasmo e sottile intelligenza l’avevano intesa, in realtà, come arte. Per fare della fisiognomica una scienza, non bastava infatti, dare credito a credenze inverosimili o alquanto improbabili, come quella che il colore e la forma della barba o della capigliatura fossero segnali sicuri del carattere. Lombroso, in chiave clinica, poiché era comunque uno psichiatra, radicalizzò l’assunto di Della Porta, secondo il quale “chi è mostro nel corpo è mostro anche nell’animo”.
Per Lombroso vi sono essere umani predisposti per natura alla condotta criminale. I fattori genetici trovano una corrispondenza esteriore nel profilo somatico: conformazione del cranio, del viso, statura anomala, lunghezza degli arti, posture, gestualità, andatura e deambulazione, sino all’inclinazione al tatuaggio. Con il suo determinismo si assume che la condotta criminale è una vera manifestazione patologica e non una devianza condizionata o comunque indotta anche da circostanze esterne o sfavorevoli.
Cesare Lombrosocompie le sue prime ricerche e studi sulla popolazione carceraria e introduce la categoria del “delinquente nato”applicabile al 70% della popolazione detenuta. Il restante 30% comprendeva i “delinquenti folli” e i “delinquenti occasionali”. L’ingenuità scientifica risiede, probabilmente, e non solo, proprio nella scelta del campione dei soggetti esaminati. È con la categoria del delinquente “occasionale”che però si tracciano le prime strade verso una possibile influenza delle variabili socio-ambientali.
Scrive Lombroso: “… in generale, i più fra i delinquenti nati hanno orecchi ad ansa, capelli abbondanti, scarsa la barba, seni frontali spiccati, mandibola enorme, mento quadro o sporgenti, zigomi allargati, gesticolazione frequente, … gli omicidi abituali hanno lo sguardo vitreo, freddo, immobile, il naso spesso aquilino … sempre voluminoso; robuste le mandibole; crespi e abbondanti i capelli; … labbra sottili … in generale i ladri hanno notevole mobilità della faccia e delle mani; occhio piccolo … folto e ravvicinato il sopracciglio … come le meretrici, sono appassionati per gli abiti a colori spiccati, giallo, rosso, blu, … gli stupratori hanno sovente il padiglione dell’orecchio che si inserisce quasi ad ansa sul capo … voce rauca e fessa; cranio anomalo; non di rado cretinismo, balbuzie, rachitismo; …”.
Lo Stato italiano decreta, di fatto, il suo successo e il successo della fisiognomica come scienza applicata allo studio del criminale, realizzando l’ idea di creare i manicomi criminali (1891), diffusi poi in tutto il mondo. I suoi studi possono essere considerati pionieristici e precursori del moderno criminal profiling e la sua scuola, che in Italia confluisce nella scuola positiva, ebbe diversi seguaci e sostenitori appartenenti al mondo politico, giuridico, poliziesco e universitario.
Dalla fisiognomica, prende spunto anche la fotografia usata, per la prima volta, in ambito poliziesco. Fu W. Hogarth a rappresentare i “folli” secondo la fisiognomia della loro malattia. Troviamo poi altri illustri pittori dell’Ottocento che seguono lo stesso orientamento. Le foto scattate nei manicomi diventano così utile supporto per le indagini di polizia e i fisiognomisti diventano parte attiva nella ricerca e nell’identificazione dei criminali.
Il primo caso di impiego “segnaletico” della fotografia da parte della polizia si attribuisce alla polizia svizzera nel 1854 (Piccozzi, Zappalà, 2002, pag. 39). Presto si passerà alla fotografia frontale e una del profilo sinistro dei soggetti coinvolti, come metodo universale. Si deve, comunque, ad Alphonse Bertillon la nascita della così denominata Antropometria segnaletica, ritenuta presto un metodo rigorosamente scientifico adottato dalle forze di polizie di tutto il mondo. Bertillon, sulla base di precise misurazioni di alcune parti del volto e in rapporto all’età, definisce delle leggi scientifiche e anche una precisa metodologia di fotografia.
Il metodo di Bertillon venne introdotto anche in Italia e nei primi anni del 900 nasce a Roma, grazie anche a Salvatore Ottolenghi, già assistente di Lombroso e professore di medicina legale a Siena, la Scuola Italiana di Polizia Scientifica.
Il cav. Ellero, commissario di Polizia, può essere considerato, invece, il primo tecnico della fotografia giudiziaria nel nostro Paese. Inventa, infatti, un sistema per fotografare contemporaneamente il detenuto di fronte e di profilo, suggerendo anche sottili strategie sulle modalità in cui si fotografa un inquisito.
La ricerca di evidenze predittive del comportamento criminale e in genere del comportamento non sembra però avere un arresto pensato o sospirato da molti. Da annoverare il costituzionalismo italiano di De Giovanni, Viola e Pende con le categorie brachitipo, longitipo e normotipo o le tipologie di E. Kretschemer e W.H. Sheldon (1921, 1949): l’endomorfo, con aspetto fisico rotondeggiante, scarsa muscolatura, tipo socievole, affettuoso con umore stabile; l’ectomorfo, magro e fragile, individuo isolato, inibito; il mesomorfo, solido e muscoloso, caratterizzato da aggressività, intraprendenza, scarso rispetto per gli altri. Tentativi, questi, di ridurre i fattori psicologici a quelli biologici nell’ostinato tentativo di inquadrare perfettamente un individuo in una tipologia.