
Analisi Emotivo Comportamentale: l’importanza del linguaggio del corpo
di Silvia Malafarina
Non si può non comunicare. Primo assioma della comunicazione. Ciò significa che anche qualora non parlassimo, i nostri silenzi o il nostro linguaggio del corpo avrebbero una certa influenza e potere comunicativo. A partire da tale assioma, dunque, è possibile cogliere l’importanza di saper interpretare e riconoscere il linguaggio non verbale non solo di coloro con cui entriamo in relazione, ma anche il nostro.
Infatti, la comunicazione non verbale ha una influenza del 55%, a fronte del 7% di quella verbale e del 38% di quella paraverbale (tono e ritmo della voce). Ma cosa si intende per linguaggio non verbale?
Esso è costituito dalle espressioni del viso, dai movimenti e dall’orientamento del corpo, dalla postura, e dalla prossemica. Sulla base del tipo di mimica espressiva e dei movimenti corporei espressi da una persona in un determinato contesto è possibile cogliere l’emozione che la persona stessa sta provando in quel momento e interpretare così il suo comportamento, in quanto gli stati emotivi sono alla base del nostro agire.
Le emozioni primarie, ovvero innate, sono universali. Ciò significa che a prescindere dalla cultura, dall’etnia e dall’ appartenenza sociale vengono espresse e riconosciute allo stesso modo da tutti gli esseri umani. Esse sono sette: gioia, tristezza, rabbia, sorpresa, disgusto, disprezzo e paura. Ed è proprio su questo assunto fondamentale che si fonda la scientificità del metodo di analisi emotivo-comportamentale definito FACS (Facial Action Coding System) ed elaborato dagli studiosi Paul Ekman e Friesen (1978). Esso è un metodo di codifica ossia rilevamento delle espressioni facciali, e di decodifica delle espressioni stesse alle quali viene attribuita un’interpretazione emozionale.
Per ogni emozione, dunque, vi sono delle espressioni e movimenti tipici.
L’emozione della Tristezza, ad esempio, viene manifestata dagli esseri umani con l’innalzamento della parte interna delle sopracciglia, a cui può seguire un loro avvicinamento, e dagli angoli della bocca rivolti verso il basso. Per quanto riguarda il corpo, si presentano dei movimenti lenti e tendenti verso il basso, essi rispecchiano l’intensità e la natura dell’emozione.
L’emozione della Gioia, invece, è caratterizzata da un innalzamento degli angoli della bocca e delle guance e dalla contrazione degli occhi. Questi, sono accompagnati a livello corporeo da gesti di apertura e movimenti che tendono verso l’alto.
La Paura viene espressa con un innalzamento sia della parte interna che esterna delle sopracciglia e con un loro avvicinamento, oltre che da uno stiramento degli angoli della bocca. I movimenti corporei in questo caso richiamano l’allontanamento, la fuga o la protezione.
Nel Disgusto si manifesta un arricciamento del naso o innalziamo il labbro superiore mentre con il corpo si verifica un allontanamento dalla fonte del rifiuto o un tentativo di bloccarla.
Riguardo il Disprezzo, il movimento che più lo caratterizza, è un trascinamento orizzontale degli angoli della bocca. Spesso questo movimento avviene in modo unilaterale ed ha una durata molto breve. Con il corpo si presentano gli stessi movimenti propri del disgusto.
Nell’esprimere la Rabbia, non vi è solo un avviciniamo delle sopracciglia e uno sgranamento degli occhi ma anche un assottigliamento o compressione delle labbra. I movimenti corporei, spesso veloci, richiamano l’avvicinamento verso la fonte della rabbia.
Nella Sorpresa sincera, infine, è presente un innalzamento delle sopracciglia, gli occhi sono sgranati e vi è un abbassamento della mandibola. Essendo un’emozione molto breve, la più breve, in quanto dura meno di un secondo, ad essa non sono associati movimenti corporei tipici.
Come per le emozioni primarie anche per quelle definite secondarie quali la vergogna, l’imbarazzo o il senso di colpa derivanti dalla combinazione delle emozioni primarie, in quanto influenzate dalla cultura di appartenenza, esistono determinati movimenti ed espressioni facciali.
Vi sono poi altre tre tipologie di movimenti. Gli Illustratori, i quali vengono utilizzati per sottolineare le parti del discorso, esprimere verbalmente un concetto o lo scorrere del tempo. Gli Emblemi, gesti con chiaro significato simbolico, specifici per ogni cultura (ad esempio fare l’occhiolino, ok con il pollice). Infine, i movimenti Manipolatori, quali ad esempio mordersi o leccarsi le labbra, considerati da Ekman come un tentativo involontario di alterare l’espressione di una determinata emozione, finalizzato ad adattare lo stato psichico a quello corporeo. Talvolta essi sono prodotto dell’ansia.
A differenza del linguaggio verbale, le espressioni e i movimenti corporei sono difficilmente controllabili e dunque falsificabili, in quanto involontari. Da ciò è evidente l’utilità e l’importanza dell’analisi della comunicazione non verbale, valido strumento anche per il riconoscimento di un comportamento di menzogna e quindi di valutazione della credibilità dell’interlocutore e della testimonianza.
Le tecniche di analisi del linguaggio non verbale, trovano applicazione in numerosi ambiti, uno tra questi è quello relativo al settore della sicurezza e della criminologia. Qui l’analisi della comunicazione non verbale è finalizzata all’individuazione di comportamenti devianti o che mettano a rischio la sicurezza.